Abbiamo conosciuto Piero Sbarluzzi quasi per caso, attratti da alcune figure in terracotta che potevamo scorgere percorrendo la strada per Pienza. Sembravano lì come per caso, in atteggiamenti curiosi, ferme a riposare in un pezzo di campagna. Alle spalle il laboratorio di Piero: il suo mondo.
Da quel primo incontro il suo mondo è diventato un poco anche il nostro tanto che due delle sue opere, La bagnante e L’incontro, sono divenute parte integrante del Parco di Villa Trecci che stava allora nascendo, la nostra casa.
Dal 19 luglio sino al 23 agosto avremo il piacere di ospitare e ammirare alcune delle opere, tra le più significative e evocative, che Piero ha scelto per essere esposte nel Parco.
Prima di essere artista Piero è stato ed è tuttora un grande artigiano e proprio dal forte legame tra la sua vena creativa e quel mondo unico rappresentato da Pienza e dalla Val d’Orcia nasce il segreto della bellezza delle sue opere.
Opere che trasmettono all’attento osservatore un senso di armonia e di serenità.
Ci troviamo di fronte ad un artista che vive il suo tempo, riscontriamo nella sua arte esiti che ci riportano a forme sostanziali, portate ad una semplificazione moderna, le sue anatomie sono rese in linee e volumi essenziali, realistici.
Questa modernità si coniuga con il ricordo di tempi andati dove la vita della sua terra si svolgeva al ritmo delle stagioni.
Tutto questo Piero lo racconta nei suoi bassorilievi, nella gestualità dei suoi personaggi che ci riportano a momenti forse vissuti da piccini o forse solo ascoltati dai nonni. Sono gesti rituali di un mondo contadino di questi luoghi, e di tutti i luoghi della Terra dove il lavoro dei campi richiede a tutti solidarietà, collaborazione e spirito di appartenenza.
Desideriamo con questo incontro risvegliare nei vostri cuori i ricordi e le emozioni più belli, ringraziamo per questo Piero che ci permette di ammirare le sue opere.